La sabbiatura e la pallinatura sono due lavorazioni ampiamente utilizzate in ambito industriale per il trattamento e la finitura delle superfici. Vediamo nel dettaglio in cosa consistono questi due processi, quali sono le differenze e le caratteristiche che, invece, li accomunano.
Cos’è la sabbiatura?
Prima di applicare un qualsiasi rivestimento ai metalli, quale ferro, alluminio, acciaio o altre leghe metalliche, per evitarne la corrosione, si deve preparare la superficie per creare una migliore adesione possibile tra la superficie stessa e il rivestimento.
Uno dei metodi più efficaci di preparazione delle superfici è la sabbiatura. Risulta necessario avere una preparazione ottimale della superficie. Nella casistica industriale i cedimenti dei rivestimenti protettivi sono causati da una insufficiente attenzione alla preparazione del supporto da proteggere. I materiali metallici, sono sensibili alla corrosione o all’usura data dalle condizioni ambientali in cui si trovano.
La sabbiatura nasce come un processo per la pulizia e la preparazione a vernici o rivestimenti di acciaio, alluminio e ferro. L’obiettivo della sabbiatura è di rimuovere ruggine, ossidi o vecchi strati di vernici ormai cadenti e preparare la superficie in maniera da creare la migliore adesione tra la superficie trattata ed il rivestimento che si verra’ ad applicare o riapplicare sulla superficie.
I principali fattori che intervengono nelle prestazioni dei rivestimenti sono:
1. Adeguata pulizia della superficie quindi rimozione di oli e grassi, ruggine, scaglie di laminazione, vecchi strati di rivestimento, contaminanti quali sali e cloruri, polvere.
2. Creare un profilo di ancoraggio. La preparazione della superfice viene fatta proiettando ad alta pressione uno specifico abrasivo.
Per rimuovere ruggine, ossidi e vecchi strati di vernici ormai cadenti e creare la migliore adesione possibile tra la superficie trattata ed il rivestimento che si andrà poi ad applicare sulla stessa, la macchina sabbiatrice proietta, tramite un sistema di propulsione ad aria compressa, un flusso di materiale abrasivo (ossido di alluminio o corindone, microsfere di vetro ghisa, acciaio o granulo plastico o vegetale) ad alta pressione contro la superficie da trattare.
Prima però è necessario eliminare (ove presenti) gli strati più spessi di grasso e sporco. Allo stesso modo, dopo le operazioni di sabbiatura, deve essere rimossa dalla superficie la polvere che si è formata durante il processo mediante cicli di soffiaggio aria. La forma, la dimensione, la densità e la velocità della graniglia utilizzata determineranno il risultato finale, per cui è fondamentale sceglierla con attenzione, in base all’applicazione richiesta e alle esigenze del cliente.